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Grafemica o grafematica è una branca della linguistica che studia la scrittura di una lingua, così come i suoi componenti, regole e caratteristiche.
definizione grafemica
Nel corso della storia, dal filosofo Platone al linguista Ferdinand de Saussure, la lingua parlata è stata oggetto di studio scientifico più importante della scrittura.
Con discipline come la fonologia, che è lo studio dei fonemi, cioè dei suoni di una lingua, l’attenzione principale è sempre stata rivolta alla parola e alla tradizione orale. Poiché si riteneva che la scrittura fosse semplicemente un modo per catturare ciò che veniva detto, la scrittura era in qualche modo relegata a un ruolo secondario.
Tuttavia, a metà del XX secolo, diversi accademici hanno espresso la necessità di uno studio più approfondito della lingua scritta a livello scientifico.
Nacque così la grafemica, detta anche grafematica, che è una disciplina che studia il sistema grafico e le regole di una lingua. È inoltre incaricato di studiare l’identificazione e l’interazione dei grafemi, nonché la loro correlazione con i fonemi. Tutto ciò tenendo conto del suo rapporto intrinseco con il linguaggio orale.
Poiché la grafemica è una scienza relativamente nuova, è ancora agli inizi. Per questo motivo, gli ortografi continuano ad essere quelli che studiano la maggior parte delle questioni relative all’ortografia o alla scrittura dei segni linguistici.
Oggetti di studio della grafemica
Il campo di studio della grafemica copre diversi elementi. Questi includono principalmente:
- Grafemi: sono le più piccole unità di scrittura, che non possono essere divise in unità più piccole. Un grafema può essere una lettera con o senza segno diacritico (come tilde, dieresi o tilde), così come gruppi di lettere o segni ausiliari che hanno un riferimento fonetico.
- Sistemi di scrittura: sono il modo di esprimere ciò che viene detto attraverso simboli scritti. Alcuni dei sistemi di scrittura sono alfabetico, sillabico, logofrafico e alfasillabario, tra gli altri.
Inoltre, la grafemica studia i segni di punteggiatura e gli accenti o le tilde. Copre anche molti più aspetti della scrittura, perché include lo studio della sua origine e della sua evoluzione nel tempo. Per questo motivo, è comune associare la grafemica ad altre discipline come l’antropologia e l’etimologia.
grafemi
All’interno della teoria della scrittura, un grafema è considerato come un’unità minima, indivisibile e distintiva della scrittura di una lingua. Nell’alfabeto latino che usiamo in spagnolo, i grafemi coincidono con le lettere ei segni diacritici (le tilde á, è, ô, la dieresi, la virgulilla della ñ, e altre). Esistono però anche altri tipi di scrittura, come quella cinese, dove molti grafemi non possono essere interpretati come suoni.
Un altro modo di chiamare i grafemi è come l’elemento minimo con cui due parole di una lingua possono essere differenziate nella loro forma scritta. Ciò si ottiene confrontando le parole scritte fino a trovare le minime differenze che provocano un cambiamento di significato. Ad esempio: «cara» si distingue da «cana» e «casa», e questo indica che <r>, <s> e <n> sono grafemi.
I grafemi sono rappresentati tra parentesi angolari, come ⟨a⟩ , o in mancanza, i segni maggiore e minore, <a> . I fonemi sono scritti tra barre, /a/ .
sistemi di scrittura
La maggior parte dei sistemi di scrittura può essere classificata in logografica, alfabetica e sillabica. Ognuno di loro ha caratteristiche diverse.
- Il sistema logografico: questo tipo di sistema è uno dei più antichi al mondo. È composto da logogrammi, che sono grafemi che rappresentano una parola completa. L’esempio più comune è il cinese mandarino, composto da un numero enorme di logogrammi.
- Il sistema sillabico: noto anche come sillabario, è un insieme di simboli che rappresentano le sillabe. Generalmente, questi simboli o caratteri rappresentano un suono consonantico e vocale. Pertanto, ci saranno simboli diversi per sillabe diverse. Alcuni esempi di sistemi sillabici sono la lingua giapponese e il Cherokee.
- Alfabeto alfa-sillabico: detto anche abúgida, è un sistema di scrittura che unisce le caratteristiche dei sistemi alfabetico e sillabico. Si basa su sillabe e lettere consonantiche che suonano come sillabe. Uno dei più noti è Devanagari, che è usato per scrivere sanscrito e nepalese, tra gli altri.
- Il sistema alfabetico: questo sistema di scrittura è costituito da un alfabeto, cioè un insieme di lettere ordinate, che solitamente coincidono con i suoni dei fonemi della lingua parlata. Ad esempio, nel caso dello spagnolo, usiamo l’alfabeto latino, che a sua volta deriva dall’alfabeto greco e questo dall’alfabeto fenicio. Consiste di 27 lettere che rappresentano ciascuna un fonema dello spagnolo, inclusa ñ.
- Abjad: questo tipo di sistema alfabetico ha un simbolo per consonante. L’esempio più comune è l’arabo.
- Altri sistemi di scrittura: oltre a quelli citati, esistono sistemi caratteristici come il coreano, così come sistemi pittografici come l’azteco o l’egiziano, nonché sistemi ideografici come il maya e alcuni caratteri cinesi.
Differenza tra grafemica immanente e grafemica trascendente
La grafemica può anche essere divisa in due tipi: grafemica immanente e grafemica trascendentale.
La grafemica immanente studia i grafemi, tenendo conto che sono unità grafiche minime che possono essere distinte da sole anche se non corrispondono a un segno fonetico. All’interno della grafemica immanente vengono analizzati tre sistemi grafici: il letterale, il puntuale e l’accentuante (lettere, punteggiatura e tilde).
La grafemica trascendentale si occupa invece dell’analisi delle unità grafiche che sono connesse con i fonemi, che sono i suoni o le unità di espressione orale. La grafemica trascendente comprende lo studio di tutti i grafemi che rappresentano, in qualche modo, la scrittura fonetica.
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